LA STORIA
LE ORIGINI
DA TEMPO IMMEMORABILE SULLA RIVA DEL MARE SORGEVA, A CAORLE, UNA CHIESA DEDICATA ALL'ARCANGELO SAN MICHELE, PROBABILMENTE COSTRUITA INTORNO AL IX SECOLO E FORSE RIEDIFICATA SOPRA UNA CHIESA ANCORA PIÙ ANTICA.
DAGLI ATTI RIPORTATI NELLE VISITE PASTORALI DEI VESCOVI DI CAORLE SI SA CHE LA COSTRUZIONE ANTICA ERA A PIANTA BASILICALE, CON TRE NAVATE. TUTTAVIA GIÀ DAL XVII SECOLO SI HA NOTIZIA CHE LA FURIA DEL MARE AVEVA COSÌ GRAVEMENTE DANNEGGIATO
LA NAVATA LATERALE DESTRA, CHE SI AFFACCIAVA SULL'ADRIATICO, DA DOVER COSTRINGERE I CAORLOTTI AD ABBATTERLA;
COSÌ IN MOLTE RAFFIGURAZIONI DELL'EPOCA LA CHIESA DEDICATA ALL'ARCANGELO SAN MICHELE È DISEGNATA
CON DUE SOLE NAVATE ED UNA TORRE CAMPANARIA DI PIANTA QUADRATA. NON SI CONOSCONO, INVECE, CON CERTEZZA STORICA
LE ORIGINI DEL CULTO ALLA MADONNA; SEMBRA ESSERE CERTO CHE IL SIMULACRO FU RITROVATO DA ALCUNI PESCATORI,
ANCHE SE IL RACCONTO È STATO POI ARRICCHITO DALLA LEGGENDA CON L'ANEDDOTO DEI BAMBINI I QUALI, PER LA LORO PUREZZA, FURONO GLI UNICI IN GRADO DI TRASPORTARE LA STATUA NELLA VICINA CHIESA DEDICATA ALL'ARCANGELO SAN MICHELE.
PER QUESTO MOTIVO LA MADONNA FU POI VENERATA DA TUTTE LE GENERAZIONI SUCCESSIVE COME MADONNA DELL'ANGELO.
IL SANTUARIO RINNOVATO
A CAUSA DELLO STATO PRECARIO IN CUI VERSAVA LA CHIESA, A METÀ DEL 1700
IL VESCOVO FRANCESCO TREVISAN SUAREZ (1738-1769) FECE INIZIARE
DEGLI IMPONENTI LAVORI PER RICOSTRUIRLA TOTALMENTE DALLE FONDAMENTA, ANCH'ESSE CONSUMATE COMPLETAMENTE DALLE ACQUE DEL MARE.
I LAVORI COMINCIARONO IL 28 GIUGNO 1751; IL NUOVO SANTUARIO FU COSTRUITO
AD UN'UNICA NAVATA E CON ABSIDE QUADRATA; LA FACCIATA,
TERMINANTE A TIMPANO, FU ARRICCHITA DA UN ATRIO A VELA, SOSTENUTA DA DUE PILASTRI E DUE COLONNE SORMONTATI DA CAPITELLI CORINZI DEL IX SECOLO. ALL'INTERNO FU POSTO IL MONUMENTO A SAN MICHELE ARCANGELO
DELLO SCULTORE ANDREA DELL'AQUILA, REALIZZATO NEL 1595 SOTTO IL GOVERNO
DEL VESCOVO ANGELO CASARINO, PROVENIENTE DALLA CHIESA PIÙ ANTICA.
IL SIMULACRO DELLA MADONNA DELL'ANGELO FU COLLOCATO NEL NUOVO SANTUARIO IL 12 SETTEMBRE 1751,
AL TERMINE DI UNA PROCESSIONE PARTITA DAL DUOMO.
OLTRE ALL'ALTAR MAGGIORE, LA CHIESA CONTENEVA L'ALTARE DI SAN FRANCESCO D'ASSISI, AFFISSO ALLA PARETE DI DESTRA
E L'ALTARE DI SAN GIUSEPPE, SULLA PARETE SINISTRA. IL NUOVO SANTUARIO FU CONSACRATO IL 16 GIUGNO 1768: LUNGO LE PARETI DELLA NAVATA FURONO POSTE DODICI CROCI IN PIETRA DORATA CON UNA CANDELA PER CIASCUNA, LE QUALI VENIVANO ACCESE
NEL GIORNO DELLA FESTA DELLA DEDICAZIONE OGNI ANNO.
NEL 1768 FU INOLTRE ERETTA LA VIA CRUCIS: SECONDO LE DISPOSIZIONI PONTIFICIE, POTEVA ESSERE ERETTA LA VIA CRUCIS
SOLTANTO IN UNA CHIESA PER PARROCCHIA; IL VESCOVO SUAREZ DECISE PER IL SANTUARIO.
ALLA MORTE DEL VESCOVO, L'ANNO SUCCESSIVO, FU RICAVATO IL SUO SEPOLCRO AI PIEDI DEL CORO DELLA NUOVA CHIESA
DA LUI VOLUTA, DOVE È ANCORA OGGI VISIBILE. IL SOFFITTO FU AFFRESCATO CON MOTIVI FLOREALI INTERVALLATI AD ALCUNE SCENE DELLA VITA DELLE VERGINE MARIA, COME L'ADORAZIONE DEI MAGI E L'ANNUNCIAZIONE; DALLA PARTE DEL CORO FU AFFRESCATO
UN CIELO STELLATO. NEL 1929 VENNERO PORTATE IN SANTUARIO LE STATUE MARMOREE DI SAN GILBERTO E SANTA MARGHERITA, COMPATRONI DI CAORLE, FACENTI PARTE DELL'ANTICO ALTARE MAGGIORE REALIZZATO NEL XVII SECOLO PER VOLERE
DEL VESCOVO GIUSEPPE MARIA PIZZINI (1645-1648).
I RESTAURI DEL 1944
DOPO L'ARMISTIZIO DEL SETTEMBRE 1943 CHE SANCIVA L'USCITA DELL'ITALIA
DALL'ALLEANZA CON LA GERMANIA NAZISTA NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE,
I TEDESCHI OCCUPARONO IL NORD ITALIA E COSÌ ANCHE CAORLE CADDE SOTTO
LA DOMINAZIONE TEDESCA. ALLA FINE DEL 1943, I PIANI TEDESCHI AVEVANO PREVISTO
L'INONDAZIONE DEI TERRITORI COSTIERI DEL VENETO ORIENTALE PER UNA PROFONDITÀ
DI 15 KM DALLA COSTA: IN QUESTO MODO CAORLE SAREBBE ANDATA DISTRUTTA;
PER I CITTADINI ERA GIÀ STATO PREVISTO LO SFOLLAMENTO IN UNA LOCALITÀ
NEI PRESSI DI VICENZA. A NULLA VALSERO LE RIMOSTRANZE DEL PARROCO,
DON FELICE MARCHESAN, CHE INSIEME ALL'ARCIVESCOVO DI TRENTO SI RECÒ A VENEZIA
PER CERCARE DI SCONGIURARE LA CATASTROFE.
IL 2 GENNAIO 1944 TUTTO IL POPOLO DI CAORLE E DELLE FRAZIONI LIMITROFE
SI RITROVÒ AI PIEDI DELLA MADONNA DELL'ANGELO, EMETTENDO VOTO SOLENNE CHE,
SE LA MADONNA AVESSE SALVATO LA CITTÀ DALLA DISTRUZIONE, I CAORLOTTI
AVREBBERO PROVVEDUTO A RESTAURARE IL SANTUARIO,
ORMAI DA DUE SECOLI RIMASTO SENZA LA NECESSARIA MANUTENZIONE.
POCHI GIORNI DOPO DA VENEZIA GIUNSE LA NOTIZIA CHE L'ORDINE DI SFOLLAMENTO
ERA STATO REVOCATO: COSÌ INIZIÒ SUBITO LA RACCOLTA DEI FONDI PER PROVVEDERE
AL RESTAURO PROMESSO. LA STRUTTURA ARCHITETTONICA DEL SANTUARIO EDIFICATO
AI TEMPI DEL VESCOVO SUAREZ FU CONSERVATA; INTERNAMENTE LE PARETI FURONO
RIVESTITE DI MARMO E IL SOFFITTO FU RIDIPINTO: AL CENTRO DELLA NAVATA
FU AFFRESCATA LA SCENA DEL LEGGENDARIO RITROVAMENTO DEL SIMULACRO
DELLA MADONNA DELL'ANGELO, AI QUATTRO ANGOLI DELLA NAVATA
FURONO AFFRESCATI I QUATTRO EVANGELISTI E, CORRISPONDENTEMENTE AL CORO, NEI QUATTRO PUNTI CARDINALI
FURONO REALIZZATI DEI MEDAGLIONI CHE RAFFIGURANO ALCUNI TITOLI DELLA VERGINE CHE COMPAIONO NELLE LITANIE LAURETANE. LUNGO IL CORNICIONE CHE SEPARA LE PARETI DAL SOFFITTO, IN UN NASTRO DI COLORE AZZURRO, FURONO IMPRESSE
A CARATTERI DORATI ALCUNE INVOCAZIONI ALLA VERGINE MARIA, CON LE PREGHIERE DEL SUB TUUM PRAESIDIUM
E DELL'AVE REGINA COELORUM.
NELLE DUE PARETI DI SINISTRA E DI DESTRA FURONO SCOPERTE DUE NICCHIE, CHE FURONO ARRICCHITE CON COLONNE
IN MARMO ROSSO E DECORAZIONI AFFRESCATE; ALL'INTERNO DI CIASCUNA DI ESSE FU RICAVATO UN ALTARE: A SINISTRA FU POSTO L'ALTARE DEDICATO A SAN PIO X, MENTRE A DESTRA FU POSTO L'ALTARE DEL "POZZETTO", IL BLOCCO DI MARMO CHE, SECONDO
LA TRADIZIONE, TRASPORTÒ IL SIMULACRO DELLA VERGINE GALLEGGIANDO SULLE ACQUE NEL VII SECOLO. SOPRA CIASCUNA
DELLE DUE NICCHIE FU DIPINTO UN ANGELO CON IN MANO UN NASTRO; A SINISTRA SI LEGGE L'ISCRIZIONE TOTA PULCHRA ES MARIA, MENTRE A DESTRA ORA PRO NOBIS DEUM. SOPRA L'ALTARE DEL POZZETTO FU POSTO UN CROCIFISSO LIGNEO.
NEL 1975, CONTESTUALMENTE AI RESTAURI DEL DUOMO, FU TRASPORTATO NEL SANTUARIO, COME ALTARE MAGGIORE, L'ALTARE DELL'ASSUNTA, CHE SI TROVAVA NELL'ABSIDE DELLA NAVATA LATERALE SINISTRA DEL DUOMO.
LA DEVOZIONE ALLA MADONNA DELL'ANGELO
LA STORIA DI CAORLE È TOTALMENTE INTRISA DELLA DEVOZIONE DEI CAORLOTTI
ALLA LORO MADONNA DELL'ANGELO. LUNGA È LA LISTA DEI MIRACOLI AVVENUTI
PER INTERCESSIONE DELLA SANTA VERGINE, IMPLORATA DALLA PIETÀ POPOLARE,
COME TESTIMONIANO I NUMEROSI EX-VOTO OFFERTI DAI FEDELI E APPESI ALLE PARETI DEL CORO DEL SANTUARIO. TRA I MIRACOLI PIÙ FAMOSI SI HA CERTAMENTE QUELLO ACCADUTO IL 31 DICEMBRE 1727, QUANDO UNA VIOLENTA MAREGGIATA ABBATTÉ
LA DIGA DI CONTENIMENTO E L'ACQUA INVASE L'INTERA CITTÀ.
LE TESTIMONIANZE AUTOREVOLI DELL'EPOCA RACCONTANO CHE, IN QUELL'OCCASIONE, L'INTERNO DEL SANTUARIO RIMASE MIRACOLOSAMENTE ASCIUTTO. INFATTI L'ATRIO DELL'EDIFICIO ANTICO NON ERA PROTETTO DA UNA PORTA, BENSÌ DA UNA CANCELLATA DI LEGNO SULLA QUALE ERANO APPLICATE DELLE APERTURE; MALGRADO CIÒ
E NONOSTANTE IL FATTO CHE IL PAVIMENTO DELLA CHIESA FOSSE PIÙ BASSO
DEL LIVELLO DEL SUOLO DI QUALCHE GRADINO, L'ACQUA NON PENETRÒ
NEL SANTUARIO.
PER RICORDARE QUESTO EVENTO MIRACOLOSO ANCORA OGGI, AI LATI DELLA PORTA D'INGRESSO DEL SANTUARIO, SONO POSTE DUE LAPIDI, CON UNA CROCETTA
CHE RICORDA QUALE LIVELLO DI ALTEZZA L'ACQUA DEL MARE AVEVA RAGGIUNTO
IN QUELL'INONDAZIONE. UN ALTRO EVENTO CHE VEDE PROTAGONISTA L'INTERVENTO PROVVIDENZIALE DELLA VERGINE IN FAVORE DEI SUOI CAORLOTTI E CHE ANCORA OGGI
È RICORDATO È QUELLO DEL VOTO EMESSO NEL 1741. IN QUELL'ANNO IL SENATO
DELLA REPUBBLICA SERENISSIMA, IN CRISI ECONOMICA, DECISE DI CONFISCARE
AI CAORLOTTI I DIRITTI DI PESCA NELLE LAGUNE E NEI CANALI DEL TERRITORIO; IN QUESTO MODO I CITTADINI DI CAORLE SI VEDEVANO PRIVARE DELL'UNICA FONTE DI SUSSISTENZA PER LE LORO POVERE FAMIGLIE, OSSIA I FRUTTI DELLA PESCA. IL 25 FEBBRAIO 1741
IL MINORE ED IL MAGGIORE ARENGO SI RIUNIRONO NEL PALAZZO DEL PODESTÀ PER IMPLORARE L'AIUTO DELLA MADONNA DELL'ANGELO, AFFINCHÉ IL DOGE ACCOGLIESSE LA RICHIESTA DI CLEMENZA INOLTRATA DAI CITTADINI; IN CAMBIO LA POPOLAZIONE FECE VOTO CHE AVREBBE CELEBRATO UNA FESTA IN ONORE DELLA MADONNA SE LA RICHIESTA FOSSE STATA ACCOLTA.
L'ANNO SUCCESSIVO LA SERENISSIMA SANCIVA I PRIVILEGI SECOLARI CHE LA CITTÀ AVEVA SOPRA LE ACQUE CIRCOSTANTI;
COSÌ IL 4 FEBBRAIO 1742 IL VESCOVO FRANCESCO TREVISAN SUAREZ FISSÒ LA FESTA DEL VOTO NELLA DOMENICA CHE OCCORREVA INFRA L'OTTAVA DELLA NATIVITÀ DELLA VERGINE (8 SETTEMBRE). IL CORTEO DEI DEVOTI TRASPORTAVA PROCESSIONALMENTE
LA STATUA DELLA MADONNA DAL SANTUARIO AL DUOMO, DOVE VENIVA CELEBRATA UNA MESSA SOLENNE; QUINDI, DOPO IL CANTO DEI VESPRI, LA PROCESSIONE RIPORTAVA IL SIMULACRO IN SANTUARIO. IL 7 LUGLIO 1864, SU RICHIESTA DEL PATRIARCA
GIUSEPPE LUIGI TREVISANATO, PAPA PIO IX CONCESSE CHE LA FESTA ANNUALE FOSSE SPOSTATA NELLA SECONDA DOMENICA
DI LUGLIO, PERMETTENDO ANCHE CHE IN ESSA VENISSERO CELEBRATI L'UFFICIO E LA MESSA PER IL PATROCINIO DI MARIA SANTISSIMA; IN QUELLA DATA, INFATTI, LA FESTA RIUSCIVA DI MAGGIORE COMODITÀ PER LA PARTECIPAZIONE DEI FEDELI.
COSÌ ANCORA OGGI SI CELEBRA QUESTA FESTA ANNUALE LA SECONDA DOMENICA DI LUGLIO; IL SABATO PRECEDENTE IL SIMULACRO DELLA MADONNA VIENE TRASPORTATO DAL SANTUARIO AL DUOMO IN UNA SUGGESTIVA PROCESSIONE NOTTURNA,
DURANTE LA QUALE, PER ACCOGLIERE L'INGRESSO DELLA STATUA NELLA PIAZZA DEL DUOMO, IL CAMPANILE SI ILLUMINA INTERNAMENTE PER EFFETTO DI SCOPPIETTANTI FUOCHI PIROTECNICI. DIECI ANNI DOPO, IL 7 MAGGIO 1874, PAPA PIO IX DELEGÒ
IL PATRIARCA TREVISANATO AD INCORONARE IL SIMULACRO DELLA MADONNA DELL'ANGELO; L'INCORONAZIONE SOLENNE AVVENNE IL 13 SETTEMBRE DELLO STESSO ANNO. UN'ALTRA SUGGESTIVA CONSUETUDINE È STATA RIPRESA IN QUESTI ULTIMI ANNI;
NEL 1847 FU INFATTI RIPRESA LA CELEBRAZIONE DI UNA FESTA IN ONORE DELLA MADONNA DELL'ANGELO CHE SI SVOLGEVA
OGNI VENTICINQUE ANNI LA DOMENICA SUCCESSIVA ALLA SOLENNITÀ DELL'ASSUNTA; LA STATUA BENEDETTA VENIVA TRASPORTATA
AL DUOMO IL SABATO PRECEDENTE AL GIORNO DELLA FESTA, E QUI RIMANEVA PER TUTTI I DUE GIORNI SUCCESSIVI;
ALLA SERA DEL LUNEDÌ LA MADONNA VENIVA RIPORTATA IN SANTUARIO. NEL 1958, IN ONORE DEL CENTENARIO DELLE APPARIZIONI
DI LOURDES, IL POPOLO DI CAORLE ORGANIZZÒ UN'IMPONENTE FESTA MARIANA RIPRENDENDO QUELLA ANTICA CONSUETUDINE, INTERROTTA NEI BURRASCOSI DECENNI DELLE DUE GUERRE MONDIALI. L'8 SETTEMBRE FU ORGANIZZATO UN LUNGO
CORTEO PROCESSIONALE ATTRAVERSO IL CENTRO STORICO FINO AL RIONE DI SANTA MARGHERITA DA DOVE,
CON UN CORTEO ACQUEO DI MOTOPESCHERECCI, LA STATUA FU RIPORTATA IN SANTUARIO.
AI FESTEGGIAMENTI PARTECIPÒ IL PATRIARCA ANGELO GIUSEPPE RONCALLI, CHE MENO DI UN MESE DOPO SAREBBE SALITO
AL SOGLIO PETRINO COL NOME DI GIOVANNI XXIII. EGLI RIMASE COSÌ COLPITO DALLA DEVOZIONE MANIFESTATA IN QUELL'OCCASIONE CHE NON ESITÒ A DEFINIRE I FESTEGGIAMENTI COME I PIÙ BELLI DI TUTTO IL PATRIARCATO, COME RICORDA UNA LAPIDE AFFISSA
AL MURO DI SINISTRA DELL'ATRIO DEL SANTUARIO. IN SUA MEMORIA LA FESTA FU CELEBRATA NUOVAMENTE NEL 1965 E DA ALLORA, OGNI 5 ANNI, I CAORLOTTI, ULTIMAMENTE ACCOMPAGNATI DA UNA GRANDE FOLLA DI FEDELI PROVENIENTI DA TUTTA ITALIA
E DAI PAESI LIMITROFI, RENDONO ONORE ALLA VERGINE CON QUESTI IMPONENTI FESTEGGIAMENTI.
ALTRI FESTEGGIAMENTI FURONO ORGANIZZATI NEL 1946, PER RINGRAZIARE LA MADONNA PER LA FINE DELLA
SECONDA GUERRA MONDIALE, E NEL 1949, PER COMMEMORARE IL SETTANTACINQUESIMO ANNIVERSARIO DELL'INCORONAZIONE
DEL SIMULACRO. IL 31 GENNAIO 1923 FU IL GIORNO PIÙ LUTTUOSO PER LA DEVOZIONE MARIANA DEI CAORLOTTI;
DURANTE LA NOTTE ALCUNI LADRI RIMASTI IGNOTI, DEPREDARONO IL SANTUARIO ED APPICCARONO IL FUOCO,
ROVESCIANDO UNA CANDELA SUGLI ABITI DELLA MADONNA. DEL SIMULACRO PIÙ ANTICO RIMASERO SOLTANTO ALCUNI CUMULI
DI CENERE. COSÌ FU FATTA SCOLPIRE UNA NUOVA STATUA DA SCULTORI ORIGINARI DELLA VAL GARDENA, CHE AVESSE LE STESSE FATTEZZE DEL PRIMO; AD ESSA FURONO UNITI ANCHE I RESTI DELL'ANTICO SIMULACRO. LA STATUA FU QUINDI BENEDETTA
IL 19 LUGLIO 1923 NELLA BASILICA DELLA SALUTE DI VENEZIA E TRASPORTATA, A BORDO DI UNA NAVE DELLA REGIA MARINA,
VERSO CAORLE. IL 22 LUGLIO 1923 IL SIMULACRO ARRIVÒ A CAORLE: PESCATORI CAORLOTTI SI ACCOSTARONO ALLA NAVE
DELLA MARINA E CARICARONO IL SIMULACRO A BORDO DI UNA PICCOLA BARCA, RICOPRENDOLO DI RETI DA PESCA, PER COMMEMORARE L'ANTICO RITROVAMENTO; GIUNTO AL SANTUARIO E POSTO SOPRA L'ALTAR MAGGIORE, IL PATRIARCA
PIETRO LA FONTAINE LO INCORONÒ SOLENNEMENTE. ANCHE AL GIORNO D'OGGI LA MADONNA DELL'ANGELO CONTINUA
A PROTEGGERE IL SUO POPOLO CHE, PER MANIFESTARLE IL SUO AFFETTO E LA SUA DEVOZIONE, SI PRODIGA PER ORGANIZZARE SOLENNI FESTEGGIAMENTI:
IL 2 GENNAIO, NELL'ANNIVERSARIO DEL VOTO DEL 1944,
NELLA SECONDA DOMENICA DI LUGLIO, PER L'ANNIVERSARIO DEL VOTO DEL 1741 E PER RICORDARE ANCHE L'INCORONAZIONE
DEL NUOVO SIMULACRO (AVVENUTA SEMPRE NEL MESE DI LUGLIO) E,
OGNI CINQUE ANNI, NELLA SETTIMANA CHE COMPRENDE L'8 SETTEMBRE, PER RICORDARE I FESTEGGIAMENTI CHE TANTO PIACQUERO
A PAPA GIOVANNI.
NEL 2009, PER DARE RINNOVATO LUSTRO AL SANTUARIO, LA PENITENZIERIA APOSTOLICA LO HA FREGIATO DELLO SPIRITUALE VINCOLO DI AFFINITÀ CON LA PATRIARCALE ARCIBASILICA DI SANTA MARIA MAGGIORE A ROMA, CONCEDENDO AI FEDELI CHE LO VISITANO,
LE STESSE INDULGENZE CONCESSE A COLORO CHE VISITANO QUELLA BASILICA ROMANA.
IL CAMPANILE
IL CAMPANILE A PIANTA QUADRANGOLARE CHE FA DA CORNICE ALLO SPLENDIDO
PANORAMA DEL SANTUARIO SUL MARE, RISALE AL XIII SECOLO.
E' COSTRUITO IN STILE ROMANICO; SU TUTTI E QUATTRO I LATI DUE CONTRAFFORTI
LATERALI PERCORRONO TUTTO IL CORPO PRINCIPALE DAL BASAMENTO IN PIETRA
FINO ALLA CUSPIDE; QUEST'ULTIMA, A PIANTA OTTAGONALE, È UN AGGIUNTA
PROBABILMENTE POSTERIORE, MENTRE IL BASAMENTO IN PIETRA CONSERVA,
INCASTONATO, UN PLUTEO MARMOREO DEL IX SECOLO IN CUI È RAFFIGURATA
UNA CROCE GRECA IN BASSORILIEVO. LA CELLA CAMPANARIA È ESTERNAMENTE
SEPARATA DAL RESTO DEL CORPO DA UNA FINE CORNICE IN COTTO;
SU DI ESSA SI APRONO QUATTRO BIFORE, UNA PER OGNI LATO, MENTRE NEL CORPO
PRINCIPALE SI APRONO DUE MONOFORE NEL LATO CHE DÀ VERSO EST ED ALTRE DUE
NEL LATO CHE DÀ VERSO SUD. SEMPRE SUL LATO SUD, CHE È QUELLO ESPOSTO AL MARE,
È POSIZIONATO UN FARO, UN TEMPO ALIMENTATO CON GAS ACETILENE ED ORA ELETTRICO, CHE RICHIAMAVA I PESCATORI AL PORTO REALIZZATO NELLA SPIAGGIA DI LEVANTE ED OGGI SEGNALA AI NAVIGANTI LA PRESENZA DELLA COSTA.
IL CAMPANILE POSSIEDE OGGI TRE CAMPANE; SI SA CHE NEL XVII SECOLO LE CAMPANE ERANO STATE ASPORTATE DA LADRI MARITTIMI. QUELLE ATTUALI SONO STATE FUSE DALLA PREMIATA FONDERIA DACIANO COLBACHINI E FIGLI DI PADOVA;
LA GRANDE (MASSA 175 KG E DIAMETRO 67.5 CM) E LA MEDIA (MASSA 120 KG E DIAMETRO 59.8 CM) SONO STATE REALIZZATE NEL 1919, MENTRE LA PICCOLA (MASSA 85 KG E DIAMETRO 52.9 CM) È STATA REALIZZATA NEL 1926. IL CONCERTO CHE ESSE REALIZZANO È FORMATO DALLE NOTE REB4, MIB4 E FA4, CHE SI TROVANO ESATTAMENTE UNA QUINTA SOPRA IL CONCERTO REALIZZATO
DALLE CAMPANE DEL CAMPANILE DEL DUOMO, CHE, D'ALTRO CANTO, SONO STATE REALIZZATE NEGLI STESSI ANNI.
FONTI:
-
Paolo Francesco Gusso - Renata Candiago Gandolfo: Caorle Sacra, Marcianum Press 2012
-
Giovanni Musolino: Storia di Caorle, Venezia 1967